Comprendere quello che si studia

mente

Visto il successo del post sul cono dell’apprendimento ho deciso di andare più in profondità parlando ulteriormente di questo tema; in questo articolo mi concentrò sulla comprensione di quello che studi.

Per prima cosa prima di affrontare un nuovo argomento dovresti prepararti interiormente ed esteriormente. Con interiormente intendo a livello mentale e con esteriormente faccio riferimento alle cose materiali che ci circondano.

Per essere pronti dentro di se’ dovresti rispettare almeno questi tre requisiti:

  • Desiderio e volontà di apprendere: per caso ami studiare cose imposte da altre persone per cui non nutri alcun interesse? Ami studiare a caso senza alcun obbiettivo che ti motiva? ci siamo capiti? 😉
  • Chiediti: “Come posso applicare questa cosa alla realtà?”, cerca di rendere concrete le cose che studi e immagina un ipotetico scenario in cui potrai applicare in futuro. Qui si vede la differenza tra gli studenti che studiano per superare l’esame e gli studenti che studiano per usare le cose imparate nella vita; nel primo caso i concetti saranno molto meno utili e non verranno ricordati molto bene!
  • Lo studente che sa già tutto: delle volte capita di affrontare argomenti parzialmente conosciuti. La presupposizione di non aver bisogno di ascoltare poiché si sa già tutto non permette di apprendere bene ulteriori nuovi concetti. Si sarà meno disposti ad ascoltare l’altra persona.

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L’ambiente è la materia che ci circonda, esso può stimolare lo studio oppure distrarci. Ognuno ha i suoi gusti, ad esempio io amo leggere immerso nella natura senza rumori fastidiosi attorno, amo prendere appunti con il computer e quando scrivo preferisco la carta gialla e la mia penna personale. Tu potresti preferire la musica come sottofondo, il bar come ambiente e la classica carta a quadretti per prendere appunti. Modellare l’ambiente permette di rilassarsi e aumenta la predisposizione allo studio.

Ora parlo di una tecnica fondamentale partendo da un esempio:

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Quella che vedi qui sopra è una torta l’hai assaggiata e vista più di una volta nella tua vita; magari sei in grado di crearne una.

Ora fai finta di leggere la sua ricetta senza averne mai vista una, senza averne mai assaggiata una, senza sapere che forma ha, senza aver mai visto nemmeno una foto. In una situazione del genere hai compreso bene la torta? Ovviamente è molto difficile…

Ti starai chiedendo cosa cavolo centra con lo studio la torta.

Spiego meglio: tutte le cose materiali tangibili, che puoi vedere, toccare (e magari mangiare) sono la forma della materia. Tutte le descrizioni teorie, e concetti che riguardano una determinata cosa sono il significato.

La forma ed il significato messi assieme creano comprensione delle cose. In questo caso possiamo dire che la comprensione della torta avviene dopo aver letto la ricetta, averla vista assaggiata e creata. Se dai un occhiata, il punto con più apprendimento nella piramide di Dale si parla di fare la cosa reale. Ad esempio ai bambini delle elementari per spiegare la matematica si utilizzano le mele dando forma ad una delle cose più astratte del mondo.

Ovviamente non è possibile provare realmente tutte le cose che apprendiamo ma esiste una tecnica semplice per dare forma al significato e comprendere i concetti astratti che si studiano. Il disegno, prova disegnare le cose che stai studiando, in questo modo darai loro una forma, le ricorderai meglio ed aumenterai la comprensione. Se non hai il tempo per disegnare quello che studi puoi cercare video o foto che rappresentano concretamente i concetti che stai apprendendo ( è molto meno efficace e non sempre si trovano con concetti astratti).

Ricapitolando per studiare meglio bisogna essere pronti interiormente con il desiderio di apprendere, con la domanda Come posso applicare questa cosa alla realtà? e non bisogna fare i saccenti. È utile modellare l’ambiente in funzione dello studio e dare forma al significato per comprendere meglio!

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Marco

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Lo sapevi che il 93% di quello che comunichi non passa attraverso la parola ma attraverso il linguaggio del corpo? Ecco come si suddivide la comunicazione:

  • Movimenti del corpo (soprattutto espressioni facciali) 55%
  • Aspetto vocale (Volume, tono, ritmo) 38%
  • Aspetto verbale (parole) 7%

Ma a cosa può servire questo dato?

Immagina di fare un colloquio, una presentazione o interrogazione. Ti trovi davanti a una persona, sei preparato e sai cosa dire perché è una settimana che ti alleni. Poi succede che inizi a parlare e quello che dici non ha l’effetto sperato perché magari il tuo linguaggio del corpo dimostra stress ed insicurezza. Poi arriva lo spavaldo di turno che sapendo le stesse cose ti supera solo perché è meno timido o più convincente a livello di gestualità

I nostri stati d’animo e pensieri condizionano il corpo che può essere interpretato e letto anche inconsciamente dalle altre persone.

Per dimostrarlo in modo divertente prova a fare questi due giochini:

  • Pensa al tuo cibo preferito al suo odore, al suo colore alla consistenza e al gusto che provi appena lo metti in bocca… chiudi gli occhi e immagina quello che ho appena scritto…

Fatto?? 🙂 al 90% è aumentata la tua salivazione solamente immaginando un cibo!

  • Passiamo al secondo, prendi un amico e mettiti faccia a faccia. Ora chiedi al tuo amico di pensare prima ad un momento bruttissimo della sua vita e di riviverlo mentalmente pensando alle emozioni che provava in quella situazione. Adesso osserva attentamente il volto del tuo amico e ricorda la sua espressione; osserva come si contrae la bocca e come diventano piccole le pupille. Ora chiedi al tuo amico di rivivere una delle esperienze più belle della sua vita e osserva nuovamente come cambia la sua espressione e come si dilatano le pupille. Dopo aver scrutato il tuo amico nello stato di felicità e tristezza chiedi lui di rivivere nuovamente uno dei due momenti e prova ad indovinare quello che pensa! 😀

pupille

Le pupille a parità di condizioni luminose si dilatano quando sentiamo, pensiamo, proviamo, vediamo qualcosa di piacevole e attraente e si restringono quando vediamo, pensiamo, sentiamo, proviamo qualcosa che non ci piace 😀

Ora arriva il bello!

Lo sapevi che funziona anche nel modo opposto la legge? Il corpo influenza il proprio stato d’animo!

Cambiando il nostro atteggiamento consapevolmente inizialmente sembrerà strano ma dopo un pochino anche lo stato d’animo cambia!
Provate qualche esercizio!
Se siete timidi o depressi quando andate in giro camminate a testa alta, tenete dritta la schiena e fate passi decisi sorridendo alle persone che incontrate; vi sentirete meno timidi e tristi!

Se assumete un espressione facciale stupida… ( occhi spalancati e bocca aperta il più possibile) e provate a fare qualche calcolo come 14×6 + 9 impiegherete tantissimo più tempo o non ci riuscirete perchè ci si mette a ridere 😀 prova!

Ricapitolando

  • I nostri stati d’animo come per esempio l’insicurezza o lo stress cambiano il nostro linguaggio del corpo.
  • Osservandoci possiamo capire come ci comportiamo nei nostri vari stati d’animo (ad esempio c’è chi si mangia le unghie quando è stressato)
  • Modificando il nostro linguaggio del corpo consciamente (sforzandoci un pochino) possiamo cambiare lo stato d’animo a nostro vantaggio, assumendo le posizioni e movimenti prescelti per stare meglio, diventare persone più autorevoli e credibili.

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Se vuoi approfondire ecco un video http://www.ted.com/talks/amy_cuddy_your_body_language_shapes_who_you_are.html

marco