Sei una bellissima marionetta, ecco come vieni controllato:

marionetta

Come vieni controllato ogni giorno???
In questo articolo c’è una riflessione personale, delle strategie di manipolazione di massa di Chomsky ed esempi di applicazione delle strategie, buona lettura.

Riflessione
Delle volte non si vuole guardare in faccia la realtà perchè è scomoda, si preferisce vivere in un illusione che viene creata ad hoc per farti stare tranquillo. È bello non pensare, non preoccuparsi, prendere per vero quello che ti viene proposto senza indagare… è come vivere in un limbo dove non si è felici, non si è troppo tristi se si crede nella fiaba che viene raccontata.
Nel frattempo pian piano  viene tolto sempre qualcosa passo dopo passo perchè non si è ricettivi, non si è consapevoli e svegli.
L’individuo viene sacrificato per il bene della “società”, ma che diavolo è la società se non l’insieme degli individui?
Che società è un insieme di zombie tutti uguali senza personalità?
I politici sanno che se dicendo: tutto il potere, tutta la proprietà deve appartenere allo stato, con una dichiarazione del genere le persone storcerebbero il naso (stato inteso come 3% della popolazione che controlla la politica, finanza ed economia).
Ma indossando una maschera diversa dicono: tutto il potere e tutto il benessere deve appartenere alla società. Ma la società è un astrazione, una maschera sotto cui si cela lo stato grazie alla quale molte persone si fanno togliere pian piano ogni cosa.
È anche necessario alzare il livello di tensione nelle persone con notizie solamente marginali e negative nei media. Questo serve a far percepire un governo centrale come “necessario” per ridurre il caos e l’orrore che ti circonda. (prova a cercare le notizie buone in un TG)
Le persone tese sono pronte a combattersi in ogni momento per liberare la propria energia che tengono dentro, genitori arrivano a casa e si sfogano con la famiglia, persone per strada si insultano per ogni sciocchezza… non esistono soldati se le persone sono felici e rilassate, non esiste competizione tra nazioni se c’è amore e non rabbia nelle persone. Adesso diranno che stiamo male per colpa della Germania… che cosa stupida le nazioni ed i confini, la terra è sempre stata una e noi tutti siamo abitanti di questo pianeta che non è nostro, esso esisterà con o senza di noi… ha poco senso tracciare il territorio come fanno i cani al parco..

1- La strategia della distrazione
L’elemento primordiale del controllo sociale è la strategia della distrazione che consiste nel deviare l’attenzione del pubblico dai problemi importanti e dei cambiamenti decisi dalle élites politiche ed economiche, attraverso la tecnica del diluvio o inondazioni di continue distrazioni e di informazioni insignificanti.
La strategia della distrazione è anche indispensabile per impedire al pubblico d’interessarsi alle conoscenze essenziali, nell’area della scienza, l’economia, la psicologia, la neurobiologia e la cibernetica.
Mantenere l’Attenzione del pubblico deviata dai veri problemi sociali, imprigionata da temi senza vera importanza. Mantenere il pubblico occupato, occupato, occupato, senza nessun tempo per pensare, di ritorno alla fattoria come gli altri animali (citato nel testo “Armi silenziose per guerre tranquille”).

2- Creare problemi e poi offrire le soluzioni
Questo metodo è anche chiamato “problema- reazione- soluzione”. Si crea un problema, una “situazione” prevista per causare una certa reazione da parte del pubblico, con lo scopo che sia questo il mandante delle misure che si desiderano far accettare.
Ad esempio: lasciare che si dilaghi o si intensifichi la violenza urbana, o organizzare attentati sanguinosi, con lo scopo che il pubblico sia chi richiede le leggi sulla sicurezza e le politiche a discapito della libertà. O anche: creare una crisi economica per far accettare come un male necessario la retrocessione dei diritti sociali e lo smantellamento dei servizi pubblici.

3- La strategia della gradualità
Per far accettare una misura inaccettabile, basta applicarla gradualmente, a contagocce, per anni consecutivi.
E’ in questo modo che condizioni socioeconomiche radicalmente nuove (neoliberismo) furono imposte durante i decenni degli anni 80 e 90: Stato minimo, privatizzazioni, precarietà, flessibilità, disoccupazione in massa, salari che non garantivano più redditi dignitosi, tanti cambiamenti che avrebbero provocato una rivoluzione se fossero state applicate in una sola volta.

4- La strategia del differire
Un altro modo per far accettare una decisione impopolare è quella di presentarla come “dolorosa e necessaria”, ottenendo l’accettazione pubblica, nel momento, per un’applicazione futura.
E’ più facile accettare un sacrificio futuro che un sacrificio immediato. Prima, perché lo sforzo non è quello impiegato immediatamente. Secondo, perché il pubblico, la massa, ha sempre la tendenza a sperare ingenuamente che “tutto andrà meglio domani” e che il sacrificio richiesto potrebbe essere evitato.
Questo dà più tempo al pubblico per abituarsi all’idea del cambiamento e di accettarlo rassegnato quando arriva il momento.

5- Rivolgersi al pubblico come ai bambini
La maggior parte della pubblicità diretta al gran pubblico, usa discorsi, argomenti, personaggi e una intonazione particolarmente infantile, molte volte vicino alla debolezza, come se lo spettatore fosse una creatura di pochi anni o un deficiente mentale.
Quando più si cerca di ingannare lo spettatore più si tende ad usare un tono infantile. Perché? “Se qualcuno si rivolge ad una persona come se avesse 12 anni o meno, allora, in base alla suggestionabilità, lei tenderà, con certa probabilità, ad una risposta o reazione anche sprovvista di senso critico come quella di una persona di 12 anni o meno (vedere “Armi silenziosi per guerre tranquille”).

6- Usare l’aspetto emotivo molto più della riflessione
Sfruttate l’emozione è una tecnica classica per provocare un corto circuito su un’analisi razionale e, infine, il senso critico dell’individuo. Inoltre, l’uso del registro emotivo permette aprire la porta d’accesso all’inconscio per impiantare o iniettare idee, desideri, paure e timori, compulsioni, o indurre comportamenti….

7- Mantenere il pubblico nell’ignoranza e nella mediocrità
Far si che il pubblico sia incapace di comprendere le tecnologie ed i metodi usati per il suo controllo e la sua schiavitù. “La qualità dell’educazione data alle classi sociali inferiori deve essere la più povera e mediocre possibile, in modo che la distanza dell’ignoranza che pianifica tra le classi inferiori e le classi superiori sia e rimanga impossibile da colmare dalle classi inferiori”.

8- Stimolare il pubblico ad essere compiacente con la mediocrità
Spingere il pubblico a ritenere che è di moda essere stupidi, volgari e ignoranti…

9- Rafforzare l’auto-colpevolezza
Far credere all’individuo che è soltanto lui il colpevole della sua disgrazia, per causa della sua insufficiente intelligenza, delle sue capacità o dei suoi sforzi. Così, invece di ribellarsi contro il sistema economico, l’individuo si auto svaluta e s’incolpa, cosa che crea a sua volta uno stato depressivo, uno dei cui effetti è l’inibizione della sua azione. E senza azione non c’è rivoluzione!

10- Conoscere agli individui meglio di quanto loro stessi si conoscano
Negli ultimi 50 anni, i rapidi progressi della scienza hanno generato un divario crescente tra le conoscenze del pubblico e quelle possedute e utilizzate dalle élites dominanti. Grazie alla biologia, la neurobiologia, e la psicologia applicata, il “sistema” ha goduto di una conoscenza avanzata dell’essere umano, sia nella sua forma fisica che psichica.
Il sistema è riuscito a conoscere meglio l’individuo comune di quanto egli stesso si conosca. Questo significa che, nella maggior parte dei casi, il sistema esercita un controllo maggiore ed un gran potere sugli individui, maggiore di quello che lo stesso individuo esercita su sé stesso
Andiamo quindi ad analizzare nel concreto come vengono applicate queste regole in Italia.

1- La strategia della distrazione
Parlare di tutto tranne delle cose che contano. Bene basta prendere come esempio il mezzo di comunicazione di massa più influente al momento, la televisione. In Italia esistono dei canali o programmi TV completamente dedicati a fatti o personaggi inutili, che inquinano la mente del telespettatore, lo impigriscono e lo regrediscono.
Basti pensare ai reality show, ai programmi di gossip, ai programma di cronaca nera.
Anche i telegiornali e i talk show con più alto share televisivo tendono a inserire in primo piano notizie futili, cercando di mettere in secondo piano o addirittura escludere del tutto notizie importanti come i dati economici o le decisioni del Parlmento o del Governo.
In questo modo chi è al potere può realizzare leggi per i suoi interessi personali danneggiando i cittadini senza che questo si sappia.
Il cittadino medio continua a vivere come un animale addomesticato nella sua ignoranza, distratto ogni giorno da episodi di poco conto, come ad esempio il caso Sarah Scazzi, il caso Franzoni o il delitto di via Poma. Episodi che succedono centinaia di volte in Italia ogni anno ma che i media, pilotati, tendono a tirarli fuori in maggior frequenza quando serve, magari quando c’è un voto di fiducia che non si vuole far conoscere alla massa. L’importante è tenere il pubblico occupato, non pensante o pensante su tematiche futili.

2- Creare problemi e poi offrire le soluzioni
Vecchi problemi, risolvibili, che escono con una tempistica perfetta. Basti pensare all’emergenza rifiuti in Campania. La chiamano emergenza ma dura da anni e non c’è la volonta di risolvere il caso al 100%. Meglio tenere aperta la porta per poter entrare e uscire quando si vuole. Oppure il caso di Lampedusa, ingingantito a dovere pur di non parlare di altro. Oppure lasciare che la città si riempi di buche sulla strada per lasciare modo al sindaco, in periodo di elezioni, di sistemarle. A prescindere dallo schieramento politico questi sono episodi che si verificano da decenni in Italia. Questo metodo del “problema-reazione-soluzione” è una delle tecniche preferite dai governi.

3- La strategia della gradualità
Privatizzare l’acqua potabile potrebbe essere inaccettabile per il paese, fare un inutile vaccino di massa antiinfluenzale pure, cambiare la Costituzione pure, fare un’amnestia dei reati pure. Spesso si fanno passare per esigenze dovute all’emergenza, ma insistendo piano piano, con apposite leggi e con il dovuto bombardamento dei mass media si arriva al dunque. Altro esempio è il caso della chiusura di Internet, la famosa legge Bavaglio o il blocco delle intercettazioni. Reiterando il tentativo un po alla volta si otterrà il risultato, se non subito, nel giro di qualche mese si otterrà il risultato.

4- La strategia del differire
“Pagare ora per salvarguardare il futuro dei nostri figli”, niente di più facile. Questo è solo uno dei messaggi che si utilizzano in maniera sistematica, per ottenere subito dalla massa (popolazione) quel che si vuole, dando delle prospettive per il futuro. Oppure “Datemi il voto perchè farò rinascere il Paese”, il popolo vota ingenuamente e poi si ritrova con un parlamento che fa i propri interessi.

5- Rivolgersi al pubblico come ai bambini
Questa tecnica consente di indebolire le difese dell’interlocutore. Se si parlerà al bambino che è in ogni persona sarà facile farsi accettare le idee. La cosa più facile è parlare di “pace nel mondo”, “esportare la democrazia” e altre belle fantasie che ogni bambino vorrebbe per poi rifilare missioni militari, spese e difficoltà.

6- Usare l’aspetto emotivo molto più della riflessione
Molti politici utilizzano la tecnica della PNL, la programmazione neolinguistica, che prevede l’utilizzo di un linguaggio proprio orientato all’emozione più che al contenuto. Sono tecniche di ipnosi che se utilizzate in maniera rigorosa consentono di ottenere ciò che si vuole dalle persone agendo sulle loro emozioni. Ad esempio si può essere contrari alla guerra, ma se un politico, dopo un attentato ad un soldato italiano utilizza la leva emozionale del momento è possibile che trascini tutti ad accettare una imminente missione militare, magari mascherata come missione di pace.

7- Mantenere il pubblico nell’ignoranza e nella mediocrità
Il sapere è potere. Bene, allora è importante che siano in pochi a sapere e soprattutto che siano queli che accettano il sistema. Quindi università di qualità solo per ricchi e tagli alla spesa pubblica a tutto spiano. Meno la gente sa, meglio è. Anche Internet diventa pericolosa, tutte queste informazioni che girano, senza controllo sono pericolose per ch è abituato a controllare sempre tutto. Facile che si arrivi ad un Internet limitato nei prossimi anni o in alternativa fortemente controllato. I primi tentativi di bloccare la libera espressione sul web sono stati già avanzati dal governo.

8- Stimolare il pubblico ad essere compiacente con la mediocrità
“Calciatori e veline, pupa secchione”. Basta dire questo per far capire come il potere sia riuscito a far si che i punti di riferimento siano mediocri e senza cultura. Il tutto supportato da uno dei valori più ignoranti che ci possa essere, il dio Denaro. Questo aiuta il potente a schiavizzare le persone, sapendo di poter contare sulla corruzione. Qualsiasi cosa sarà possibile con una mente ignorante, basterà trovare la giusta cifra.

9- Rafforzare l’auto-colpevolezza
“Cornuto e mazziato” si dice a Napoli. Dopo aver messo in difficoltà il cittadino normale con i punti precedentemente indicati, gli si fa credere che lui è il colpevole della sua disgrazia. Non è un sistema del potere corrotto, ma il cittadino.

10- Conoscere agli individui meglio di quanto loro stessi si conoscano
Il sapere consente a chi è al potere di poter studiare le masse e anche i singoli individui, conoscere le sue abitudini, anticipare le sue reazioni. Come il padrone con il suo cane, sa come gestirlo, cosa vuole sentirsi dire, cosa non si deve fare ma l’importante è che rimanga al suo guinzaglio. La tecnologia da questo punto di vista è un’arma a doppio taglio perchè consente da una parte la condivisione delle informazioni e il crescere comune, dall’altro, con strumenti tipo i social network di attingere informazioni riservate su singoli cittadini o su intere masse.

Marco

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